Abstract
Dall'esilio a Torino dove è fuggito dopo i moti popolari del 1848, un ricco possidente lombardo, ufficiale austro-ungarico, scrive ad un'amica rimasta a Milano e alla figlia di lei, di cui è stato nominato tutore. Aspetta un'amnistia per poter tornare a casa ed esprime preoccupazione per i suoi beni lasciati, da notizie della propria famiglia che è con lui a Torino e soprattutto consigli sugli affari dell'amica e sull'educazione che ritiene conveniente impartire ai figli della stessa.
Tipologia testuale
Epistolario
Consistenza
pp. 43
Circostanze di produzione
Per esercitare il suo dovere di tutore. Per amicizia. Per scopi personali.
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Tempo della scrittura
1848 -1851
Estremi cronologici
1848 -1851
Provenienza geografica
Milano
Soggetti
Parole chiave
Eventi straordinari
Personaggi straordinari
Luoghi del racconto
Anno
2001
Collocazione
E/01