Abstract
Un'impiegata quarantenne ripercorre la propria vita come in un album della memoria: attraverso ricordi che emergono come lampi e illuminazioni, riappaiono le figure tipiche del paese d'origine e dell'infanzia. E' forte il rimpianto per la scomparsa prematura dell'adorato padre ferroviere, e intenso il legame con la madre, un'insegnante che dava lezioni private ai molti giovani del paese ed era stimata da tutti come una figura di eccezionale statura culturale. Gli elettroshock che l'autrice subisce in una casa di cura in cui viene ricoverata a causa di una crisi psichica, la segnano ma non la piegano. Oggi vive a Bologna, ha avuto una figlia che ha cresciuto da sola e lavora presso l'Azienda di Promozione Turistica di Bologna e Provincia.
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
Epistolario - zibaldone
Consistenza
pp. 160
Circostanze di produzione
Per la partecipazione al Premio Pieve
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Tempo della scrittura
1993
Estremi cronologici
1947 -1993
Provenienza geografica
Bologna/provincia
Informazioni bibliografiche dei testi presenti in sede
In: "Scritture del disagio psichico dall'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano"/Antonella Dolcemascolo. Tesi di Laurea.
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2005
Collocazione
MP/05