Abstract
L'amore del capitano Bongiorno per la moglie emerge dalle lettere che le scrive da Bombay, dove è stato deportato in un campo di prigionia. Cinque anni di vita segnati da privazioni, dalla scarsità di notizie da casa e dalle continue richieste di rimpatrio trovano sollievo nella scrittura. La domenica, con la puntualità che è la sola condizione per alleviare il dolore, Giorgio scrive le preoccupazioni per Iole e i sette figli, aggiorna la sua situazione e descrive la rabbia per la lentezza del servizio postale e l'indifferenza delle istituzioni. Un calvario che si conclude alla fine del 1945 con il rientro a casa.
Tipologia testuale
Epistolario
Consistenza
pp. 252
Circostanze di produzione
Prigionia
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Originale autografo: 1
Allegati
Tempo della scrittura
1941 -1945
Estremi cronologici
1941 -1945
Provenienza geografica
Ragusa/provincia
Informazioni bibliografiche dei testi presenti in sede
In: "La guerra è finita"/Giorgio Bongiorno - in "Primapersona" n. 29, marzo 2015, pag.25.
Soggetti
Luoghi del racconto
Anno
2010
Premio Pieve
Premio per il miglior originale
Collocazione
E/10
Sezione
Conc/10