Abstract
L'infanzia a Bulzi, un piccolo paese del sassarese, segnata dagli stenti e dal dolore legato alla prematura morte della giovane madre e della sorella maggiore, da un padre severo e oppressivo, troppo spesso ubriaco. Un'infanzia con pochi momenti felici e tanta solitudine. Appena diciottenne, decide di emigrare in Toscana, dove trova lavoro come bracciante. Poi a ridosso degli anni '60 in Piemonte, come turnista in un cementificio, dove incontra Giuliana, che sposa nel 1964 e dalla quale ha due figlie. La gioia di aver trovato nella famiglia della moglie e nelle figlie momenti di serenità, si alterna ad un sempre più marcato disagio interiore, dovuto ai turni di lavoro e alle esperienze dell'infanzia, un disagio che lo porta a cambiare nuovamente occupazione, diventa bidello, e ad alternare esperienze di vita tra Piemonte e Sardegna, alla ricerca della sua oasi di felicità.
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
Autobiografia
Consistenza
pp. 48
Circostanze di produzione
Per scopi personali
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Fotografie
Tempo della scrittura
2000
Estremi cronologici
1938 -2000
Provenienza geografica
Sassari/provincia
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2010
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
MP/10
Sezione
Conc/10