Abstract
Kemal nasce a Bengasi da padre libico e madre italiana. Un'esistenza segnata dall'odio razziale e dal fanatismo religioso e politico, dalla corruzione praticata a tutti i livelli, ma anche dalla speranza e dalla capacità di rinascere dopo ogni sabotaggio, ogni trasloco forzato, ogni calamità umana e naturale, che si abbatte sul benessere portato alla famiglia dalle attività impiantate dal padre. Kemal trascorre l'infanzia in Etiopia e poi in Eritrea, vittima delle persecuzioni verso italiani e stranieri del post-colonialismo e dopoguerra, nonchè dell'invidia per le sue capacità intellettive ed imprenditoriali. Dopo il nuovo spostamento in Libia, Kemal con caparbietà diventa egli stesso imprenditore, sfidando arretratezze culturali e politiche. Anni segnati dalla separazione dei genitori e dalla loro morte, dal voltafaccia del fratello minore, dal tradimento di pseudo-amici e pseudo-soci, e dalla sua tenacia nel tentare più volte di far decollare la sua impresa. Il matrimonio con Catherine e la nascita delle due figlie gli danno la convizione di poter superare ogni difficoltà, ma un'ulteriore serie di problemi lo costringono ad abbandonare definitivamente l'Africa per trasferirsi in Scozia.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
pp. 297
Circostanze di produzione
Su consiglio di amici e/o famigliari
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Tempo della scrittura
1996 -1998
Estremi cronologici
1936 -1998
Provenienza geografica
Libia; Etiopia; Eritrea
Informazioni bibliografiche dei testi presenti in sede
In: "L'apertura della caccia"/Patrizia Dindelli (a cura di) - "Primapersona" n. 26, settembre 2012, pp. 16-19. In: "Armi e Bagagli"/Kemal Subasciaki - in "Primapersona" n.30, marzo 2016, pag.53.
In: https://www.idiariraccontano.org/autore/subasciaki-kemal/
Soggetti
Parole chiave
Eventi straordinari
Personaggi straordinari
Luoghi del racconto
Anno
2010
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
MP/10
Sezione
Conc/10