Abstract
Lo spaccato di vita di un "uomo comune", classe 1905, apolitico e apartitico, che nel dopo armistizio si trova a svolgere la delicata professione di Segretario comunale a Calcinaia, con l'incarico di gestire la distribuzione delle scorte alimentari. Manilio affida al suo diario il racconto della sua solitudine, la mancanza della moglie e dei tre figli rifugiati nella sicura campagna umbra a Fabro. Ma annota anche i suoi pensieri di uomo onesto, le angherie dei fascisti della Repubblica di Salò, le pressioni affinchè si iscriva al nuovo partito repubblichino, la negligenza del latitante Podestà, i misfatti dei tedeschi e dei partigiani, e ancora la non avanzata degli alleati, arrestati da troppo tempo sul fronte del Volturno. Dopo la liberazione di Roma, torna finalmente a Fabro.
Tipologia testuale
Diario
Consistenza
pp. 49
Circostanze di produzione
Su consiglio di amici e/o famigliari
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Allegati
Tempo della scrittura
1943 -1945
Estremi cronologici
1943 -1944
Provenienza geografica
Viterbo/provincia
Informazioni bibliografiche dei testi presenti in sede
"Mio diario"/Manilio Tartarini. Pontedera (PI): DGS Servizi S.r.l., 2013. In: "La guerra è finita"/Manilio Tartarini - in "Primapersona" n. 29, marzo 2015, pag.53.
In:" Fascism, the war, and structures of feeling in Italy,1943 - 1945 "/ Simonetta Falasca- Zamponi: Oxford University Press, 2023.
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2010
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
DG/10
Sezione
Conc/10