Abstract
L'esperienza bellica dell'autore, classe 1922, milanese di adozione e militare di leva a Foggia, inviato come artigliere della VIII armata alla volta della Russia. Attraverso le sue memorie racconta il viaggio interminabile, l'incontro con le popolazioni del posto e lo stanziamento nelle buche interrate nei pressi del Don, in condizioni disumane tra gelo, fame, pidocchi. Il 16 dicembre 1942 l'inizio del calvario: l'attacco, l'accertamento, la ritirata culminata con la cattura e l'internamento nel campo di prigionia 165. Giorni di privazioni, tra compagni morti da occultare per poterne sfruttare le razioni di cibo. Con la ripresa fisica il trasferimento tra i sani e poi in una località vicino a Mosca, a scuola di antifascismo, ad apprendere la dottrina di Lenin e di Marx. Nel 1945 il rientro a casa.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
pp. 126
Circostanze di produzione
Su consiglio di amici e/o famigliari
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Estremi cronologici
1942 -1949
Provenienza geografica
Ferrara/provincia
Soggetti
Luoghi del racconto
Anno
2010
Collocazione
MP/10