Abstract
Un alpino ventenne è arruolato e inviato in Piemonte, Trentino, Albania e Russia, dove troverà la morte. L'autore scrive lettere alla madre vedova e residente a Genova, per rassicurarla sulla sua salute e sulla sua capacità di guadagnare denaro, e inviarlo a casa, facendo il barbiere. Evita di raccontarle tutta la verità sulla reale pericolosità della sua vita miliate e mostra una fiducia spavalda sulla buona riuscita della guerra. Sfortunatamente la madre, che nelle lettere inveisce con durezza contro coloro che riescono a evitare la guerra mentre il figlio e tanti come lui vanno incontro alla morte, non potrà riabbracciarlo perchè disperso nel tragico inverno del 1942 e avrà solo come risarcimento un "diploma di mensione" della Medaglia d'oro al valore militare assegnata al Battaglione.
Tipologia testuale
Epistolario
Consistenza
pp. 120
Circostanze di produzione
Per scopi personali
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Allegati
Tempo della scrittura
1940 -1942
Estremi cronologici
1940 -1942
Provenienza geografica
Genova
Informazioni bibliografiche dei testi presenti in sede
In "La vita è un sogno"/Fulvio Valentinelli - Milano: Il Saggiatore 2016, pag.465.
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2011
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
E/11
Sezione
Conc/11