Diario

Abstract

Il testo si compone di 5 quaderni. I primi quattro sono una raccolta organizzata di appunti presi nei momenti stessi in cui i fatti avvenivano e lettere raccolte e ritrovate successivamente dalla moglie. L'autore è un operaio veneto, trasferito in Piemonte e precettato per i campi di lavoro in Germania. Parte il 28 luglio 1942 e la meta è il lager di Valsen dove è costretto a lavorare in una miniera di carbone. Il 9 di settembre 1943, dopo l'armistizio, gli viene comunicato che da lavoratore è diventato prigioniero e contestualmente gli viene proposto di aderire alla RSI. Rifiuta: da quel momento lavora alle dipendenze dell'esercito tedesco, incaricato alla costruzione di fossi antiaerei e riparazione di linee telegrafiche e telefoniche. Liberato dall'esercito americano nell'aprile del 1945 attraversa Belgio e Francia prima di ricongiungersi con la famiglia, nel frattempo rifugiata in Veneto. Nel quinto quaderno il racconto inizia nel 1928 con il ritorno dell'autore dalla Libia, dopo due anni di campagna. La famiglia si trasferisce dal veneto al Piemonte dove lavora come operaio. Vengono descritti con precisione cronologica matrimoni, nascite, lutti, chiamate alle armi dei fratelli e le sue esercitazioni con la Milizia. La prima parte del quaderno si conclude con la partenza per la Germania, la narrazione dei primi bombardamenti su Torino che lo inducono a far trasferire la figlia in Veneto. La seconda parte è il resoconto di una licenza trascorsa a Cestelcerino mentre nella terza narra la vita di famiglia dopo il rientro dalla Germania, la nascita del secondogenito il 5 giugno 1946, quasi contemporanea al referendum monarchia/repubblica, le sue considerazioni su elezioni e democrazia. Un'ultima parte si intitola Ricordi della Libia. I diari si concludono nel 1950 con appunti sul lavoro in fabbrica e riflessioni a posteriori sulle vicende vissute.

Luoghi del racconto