Abstract
Richiamato alle armi nel 1941 l'autore narra la sua esperienza come aiutante tecnico e goniometrista inviato con la Divisione "Messina" a reprimere la lotta partigiana nel Balcani. Dopo un periodo di addestramento a Firenze in aprile sbarca a Durazzo, dirigendosi poi verso Tirana e Scutari. Qui la carovana deve fermarsi perché bloccata dagli attacchi della fanteria nemica che non vuole arrendersi. Nelle montagne intorno a Budua il distaccamento degli alpini e degli artiglieri viene circondato e tenuto in scacco dai ribelli: l'imboscata si conclude con la resa del nemico e la magra vittoria di un pesante bilancio di morti. Come altri protagonisti di questa impresa usufruisce di una licenza e in data 18 ottobre si chiude la prima parte del diario che riprende nel gennaio 1942 con il ritorno nella zona di Cattaro e la partecipazione ad altri rastrellamenti, fucilazioni, incendi e atrocità varie. Nell'ultima parte, fino al gennaio 1943, descrive l'attività di attendente e di magazziniere; qui annota che il battaglione è stato accerchiato e sono stati fatti saltare tre fortini di difesa, tanto da meritare una medaglia di bronzo. Tra i passatempi delle giornate di calma la giostra dei muli, cavalcati da due squadre di artiglieri che devono disarcionarsi, o le partite di calcio.
Tipologia testuale
Diario
Consistenza
pp. 29
Circostanze di produzione
Per scopi personali
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Tempo della scrittura
1941
Estremi cronologici
1941 -1943
Provenienza geografica
Arezzo/provincia
Soggetti
Eventi straordinari
Luoghi del racconto
Anno
2013
Collocazione
DG/13
Sezione
Conc/13