Abstract
Un impiegato milanese in pensione scrive una memoria dell'infanzia e adolescenza durante il periodo della guerra. Nel 1943 tutta la famiglia, compresa la nonna, sfolla sul Lago Maggiore per fuggire dai bombardamenti che hanno iniziato a colpire Milano. Durante i due anni successivi anche Meina diventa zona di invasione dei tedeschi e alla fine della guerra anche delle truppe alleate, che portano a conoscenza della famiglia la nuova libertà, la democrazie e anche la disponibilità di cibo. Qui però accadono fatti terribili, come l'uccisione di alcuni ebrei, torturati e gettati nel lago con una pietra al collo. Più difficile da sopportare è la ritirata dei tedeschi che requisiscono la casa dove abita Giorgio, costringendolo a trovare rifugio con la famiglia in un altro posto. Descrive anche il percorso di crescita personale. le dispute all'interno della famiglia, la ricerca di indipendenza dai rigidi dettati dei parenti, imbevuti di ideali fascisti.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
pp. 325
Circostanze di produzione
Per scopi personali
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Formato Digitale: 1
Estremi cronologici
1942 -1955
Provenienza geografica
Milano
Soggetti
Luoghi del racconto
Anno
2013
Collocazione
MP/13
Sezione
Conc/13