Abstract
Un pacco di documenti e lettere dentro il baule della nonna Giuseppina ed una scatola consegnatoli da sua mamma Amelia prima di morire fanno luce ai ricordi frammentari e offuscati dell'autore, un ispettore dell'Inps di Arezzo in pensione. Egli ricostruisce la storia della sua vita e famiglia inserendo gli scritti ritrovati nel racconto. Il padre è un giovane emigrato calabrese che torna nella sua terra con la madre dopo la Liberazione di Arezzo, facendosi vivo solo con qualche lettera ma non riconoscendo la paternità. Solo dopo un processo da' il nome al figlio e provvede al mantenimento, che interrompe dopo il matrimonio di Amelia con un giovane commerciante. Gino ha un rapporto epistolare sporadico con il padre e con la nonna. In occasione del viaggio di nozze passa a trovarla in Calabria e da lei sa che ha due fratelli. Da qual momento cerca di migliorare i rapporti con il genitore, fino a decidere di incontrarlo a Genova, dove vive, ma non ci riesce perché il padre muore prima. Cerca allora i contatti con i fratelli, che inizia a frequentare.
Tipologia testuale
Memoria
Tipologia secondaria
Epistolario
Consistenza
41 p.
Circostanze di produzione
"per ricostruire, per me stesso, un aspetto della mia vita avendo ritrovato documenti e lettere riferite alla vicenda di cui parlo"
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Tempo della scrittura
2010
Estremi cronologici
1942 -1982
Provenienza geografica
Firenze
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2014
Collocazione
MP/14
Sezione
Conc/14