Abstract
L'autore, dirigente d'azienda torinese, scrive la storia della sua famiglia, ebrei residenti a Torino ma originari della Francia. Il padre è un industriale, ha tre fratelli e vive un'infanzia e giovinezza serene ben inserito nella società. Durante una vacanza sulle pendici del Monte Bianco si innamora a prima vista di una ragazza. L'inizio dell'idillio per ogni coppia normale ma siamo nel 1937 e la campagna antiebraica del regime e della stampa fascista comincia ad essere più intensa e le leggi razziali impediscono l'unione tra "ariani" e "non ariani". Inizia la convivenza che porta alla nascita di una figlia, preceduta da un matrimonio clandestino, e il rapporto di coabitazione viene definito "concubinato". Con l'ingresso dell'Italia nel conflitto vivere a Torino diventa pericoloso. Il luogo di lavoro di Giuseppe viene bombardato, la famiglia si allarga con due figli e dopo l'8 settembre i tedeschi occupano militarmente il territorio. L'unica scelta possibile è sfollare, prima nelle campagne piemontesi poi verso Roma. Qui riescono a sopravvivere fino alla Liberazione della città e del Nord Italia, a rientrare a Torino e a ricominciare una nuova vita.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
80 p.
Circostanze di produzione
Su consiglio di amici e famigliari
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 4
Formato Digitale: 1
Tempo della scrittura
1989 -1993
Estremi cronologici
1900 -1949
Provenienza geografica
Torino
Soggetti
Parole chiave
Eventi straordinari
Luoghi del racconto
Anno
2017
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
MG/17
Sezione
Conc/17