Abstract
L'autore ricorda con gli occhi di un bambino un decennio di vita, dal 1936 al 1946, vissuto nelle campagne bolognesi, in una famiglia contadina e antifascista. Il racconto si snoda attraverso una sequenza di episodi che gettano luce sull'incidenza del regime nella formazione di giovani, sul rapporto tra le figure più autorevoli della società rurale come il maestro e il parroco. Sullo sfondo compaiono i drammi della guerra, la ritirata in Russia, il 25 luglio e la caduta del fascismo, i caduti al fronte tra i quali alcuni parenti e conoscenti, gli allarmi aerei segnalati dalle campane del paese, la minaccia dei bombardamenti sulle scuole e i piani di evacuazione, la protesta delle donne di Argelato con sciopero di fronte alla casa del fascio e la reazione dei fascisti, l'8 settembre, l'occupazione nazista, la resistenza nelle campagne, alcuni episodi di violenze contro la popolazione e cosi via fino alla Liberazione.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
108
Circostanze di produzione
per comunicare ai giovani cosa comporta la guerra
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Tempo della scrittura
1998 -1999
Estremi cronologici
1936 -1946
Provenienza geografica
Bologna/provincia
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2018
Premio Pieve
Partecipante
Collocazione
MP/18
Sezione
Conc/2018