Abstract
Nel maggio 1941 all'aviere Giacinto Basana, di Mestre (VE), arriva la cartolina precetto con destinazione Albania: a marzo 1943 egli viene trasferito in Grecia, a Paramithia. Con l'Armistizio dell'8 settembre 1943 si verifica lo sbandamento dell'esercito: di centoventi tra avieri, graduati e ufficiali sessante rimangono al campo con i tedeschi e sessanta, fra cui Giacinto, decidono di partire per l'Italia a bordo di camion da cui presto vengono fatti scendere per proseguire a piedi. Il 18 settembre salgono su un treno che, dopo aver attraversato l'Ungheria, l'Austria e la Germania, arriva in Polonia (22 ottobre 1943). Comincia l'odissea degli I.M.I in vari campi di lavoro che contengono fino a più di mille prigionieri: alla fine del 1944 con alcuni compagni di prigionia comincia a pensare alla fuga che si concretizza il 31 marzo 1945. Da quel giorno comincia una lunga ed estenuante marcia che, a piedi, li condurrà fino all'Italia dove arrivano ai primi di maggio del 1945. Conclude il testo una breve appendice in cui l'autore ricorda e commenta alcuni episodi forti accaduti durante la prigionia.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
122 p.
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotografie
Tempo della scrittura
1996
Estremi cronologici
1941 -1945
Provenienza geografica
Venezia/provincia
Informazioni bibliografiche dei testi presenti in sede
In: https://www.idiariraccontano.org/autore/basana-giacinto/
Soggetti
Luoghi del racconto
Anno
2018
Premio Pieve
Partecipante
Collocazione
MG/18
Sezione
Conc/2018