Abstract
L'autrice, incoraggiata dalla lettura del diario della madre, inizia a scrivere la storia della propria vita negli Anni Novanta. Inizia dalla sua infanzia, quando avrebbe voluto studiare, ma il padre era malato e la mamma aveva bisogno di lei per poter lavorare e accudire gli altri figli. Vedendo la sua sofferenza, la mamma la manda a Piacenza in collegio, dove in sei mesi riesce a superare l'esame dei quattro anni delle magistrali inferiori e successivamente in due anni fa i tre che servono per avere il diploma. Le viene subito assegnata una supplenza di quindici giorni e poi due anni a Loano (SV). Dopo il concorso riceve la nomina di titolare nella scuola di Bedonia (PR) ed è lì che conosce il grande amore della sua vita: Attilio, studente di medicina. Lui si laurea ma la guerra lo porta a Creta. Riesce a rientrare in Italia, si sposano nel luglio 1943, dopodiché viene mandato a Napoli ma dopo l'8 settembre con mille peripezie torna a casa vivendo da disertore. Nel 1945, dopo una gravidanza molto sofferta, Attilio l'aiuta a mettere al mondo Chiara, la prima di cinque figli. Continua a scrivere i suoi ricordi fino al 1995 con la gioia di aver vissuto una vita piena di amore e di coraggio.
Tipologia testuale
Autobiografia
Consistenza
150 pp.
Circostanze di produzione
Desiderio di riflettere, ricordare, comunicare dopo la morte del marito
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1992-1996
Estremi cronologici
1912 -1995
Provenienza geografica
Piacenza/provincia
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2018
Premio Pieve
Partecipante
Collocazione
MP/18
Sezione
Conc/2018