Abstract
Lettere che l'autore scrisse quando si trovava a Gnigl, un villaggio vicino a Salisburgo, in esilio forzato durante la Grande Guerra ed abbracciano l'arco di un'annata. E' profugo in Austria perché la Val di Ledro dopo l'entrata in guerra dell'Italia diventa un probabile terreno di scontri ed è stata sgomberata in pochi giorni. A Gnigl Luigi era il patriarca di un'estesa famiglia di donne e bambini, si appoggiava al figlio Attilio, riformato dalla leva per insufficienza toracica e che ben presto trovò lavoro come falegname. Al momento in cui inizia a scrivere le sue preoccupazioni sono concentrate sul destino del figlio e del genero, poi lo preoccupa l'arruolamento del marito della figlia, e lo mette in apprensione la sorte di due nipoti feriti al fronte. Più avanti si aggiungono i pensieri per la situazione economica che si fa difficile per il prolungarsi del conflitto, e il tormento per il difficile recupero di un prestito.
Consistenza
58 p.
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Originale autografo: 1
Tempo della scrittura
1916 -1917
Estremi cronologici
1916 -1917
Provenienza geografica
Trento/provincia
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2018
Premio Pieve
Partecipante
Collocazione
E/18
Sezione
Conc/2018