Abstract
I sogni, i ricordi, i viaggi, la caccia, la scuola, le donne, il lavoro, la campagna, i topi, gli amici, i lutti, l’Isola del Giglio. E tante, tantissime altre tessere di un mosaico di vita che si riposizionano giorno dopo giorno mentre la penna di Gervasio scorre, innescata da una consuetudine che gli concede molto tempo per pensare, e vicinanza stretta con i ricordi e gli affetti più importanti della vita. Gervasio è lì, accanto al padre: lo accudisce, lo riempie di attenzioni, a volte lo rimprovera e ci discute come capita di fare con le persone molto anziane e malate. Lo accompagna in bagno, gli somministra i medicinali, lo sprona a uscire in balcone. A questo grande rito d’amore e perseveranza dal 2015 affianca quello della pratica diaristica: dettagli che diventano porte d’accesso per raccontare il presente o sollecitare la memoria della vita di una persona normale eppure straordinaria: dalle fughe di bambino dalla scuola, ai viaggi adolescenziali in pullmino attraverso i Balcani, fino al lavoro di impiegato in banca nell’età adulta, il matrimonio, la paternità di tre figli. Gervasio scrive, assiste e ama il padre fino al giorno in cui il rito non deve essere fatalmente interrotto. Quel che resterà di questo doloroso passaggio di vita è la scrittura: Gervasio continuerà a coltivarla nonostante sia finito il rituale dell’assistenza. Scriverà ancora nei momenti di maggior calma, come durante i lunghi appostamenti di caccia, sua grande passione, o durante le rilassanti vacanze all’Isola del Giglio, il luogo del cuore. E infine scriverà e basta, quando ne avrà voglia, preferendo l’uso della penna agli altri passatempi più comuni.
Tipologia testuale
Diario
Consistenza
288 p.
Natura del testo in sede
Formato Digitale: 1
Dattiloscritto: 2
Tempo della scrittura
2015 -2020
Estremi cronologici
2015 -2020
Provenienza geografica
Arezzo/provincia
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2021
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
DP/21
Sezione
Conc/2021