Abstract
Appena ventenne viene chiamato alle armi e, dopo un anno di addestramento, mandato nei Balcani dove viene fatto prigioniero. Tenta più volte la fuga, l'ultimo tentativo, dopo il 25 luglio 1943, andrà a buon fine e dopo un mese sarà a casa a Torino. Dopo l'8 settembre 1943 decide di nascondersi in montagna: una generosa famiglia di contadini lo ospita per qualche mese fino a quando l'azienda di cui era dipendente lo richiederà al lavoro.
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
52 p.
Circostanze di produzione
Monito ai posteri perché non si scoraggino mai.
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Tempo della scrittura
2007 -2007
Estremi cronologici
1941 -1945
Provenienza geografica
Udine/provincia
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Note Pubbliche
Nel testo è narrato un episodio, risalente al periodo di clandestinità sulla montagna torinese dell'autore il quale ci racconta che giunse a Vallo un Capitano dell'VIII Reggimento Autotrasporti di stanza a Venaria che, dopo il crollo del Regio Esercito, si sarebbe dovuto nascondere fino a quando non avesse raggiunto la sua nobile famiglia a Roma. A prelevarlo, tramite il Comitato di Liberazione Nazionale Antifascista, si presentò "il sig. Giulio Andreotti". "Rividi Giulio Andreotti dopo molti anni in televisione, ma il Capitano dell'VIII Reggimento non lo rividi più." Non disponiamo di documentazione storica che avalli con certezza la veridicità della notizia.
Anno
2015
Collocazione
MG/Adn2
Sezione
Sez/Adn2