Abstract
Alla vigilia della Grande Guerra, un giovane militare, mazziniano e repubblicano, denuncia in un articolo di giornale i soprusi subiti da un commilitone finito suicida e - nonostante abbia scritto ricorrendo a uno pseudonimo - viene scoperto e incarcerato. Dopo la prigione, è la volta della trincea. Nonostante aderisca alla guerra senza vacillare, ha profonda nostalgia della famiglia, soprattutto del figlio che non può veder crescere e che vorrebbe poter riabbracciare almeno una volta, se dovrà morire. Nei pochi mesi trascorsi in prima linea prima di perdere la vita, descrive nel suo diario la progressiva scoperta della disumanità della guerra, la violenza devastante dei bombardamenti, l’assuefazione al presagio di morte e il bisogno costante e insopprimibile di scambiare notizie con i propri cari.
Tipologia testuale
Diario
Tipologia secondaria
Memoria
Consistenza
55 p.
Circostanze di produzione
Motivi personali
Natura del testo in sede
Originale dattiloscritto: 1
Fotocopia originale: 2
Dattiloscritto: 2
Formato Digitale: 1
Allegati
Tempo della scrittura
1914 -1915
Estremi cronologici
1914 -1915
Provenienza geografica
Grosseto
Soggetti
Parole chiave
Luoghi del racconto
Anno
2022
Premio Pieve
Finalista
Collocazione
DG/22
Sezione
Conc/2022