Da un'infanzia povera nella provincia avellinese, nasce la scelta di partire volontario per il servizio militare: ammesso alla ferma coloniale con destinazione ignota e assegnato all'aeronautica, vive da soldato la disfatta di Amba Alagi e la resa delle truppe italiane agli inglesi. Dall'Africa Orientale, all'India e all'Australia, prigioniero in cerca di libertà, sino al rientro, nel 1947.
Battezzata dai genitori emigrati in Francia con il nome di Ginette, al ritorno della famiglia in Italia diventa Ginetta. "Italianizzata", l'Autrice mette a confronto gli anni francesi dell'infanzia con quelli più turbolenti dell'adolescenza vissuta nel periodo della contestazione post-sessantottina.
Il marito dell'autrice, dopo un grave incidente stradale, entra in coma profondo. Con amore caparbio lei riesce a salvargli la vita, a seguirlo dopo il risveglio con coraggio e speranza pensando anche al figlio adolescente.
I ricordi corrono su un sottile filo rosso, un filo di sangue: il sangue degli animali da cortile che vedeva uccidere da bambina, quello della donna nella sua femminilità o nelle violenze subite, quello delle persone amate nei momenti drammatici della loro sofferenza o della loro morte.