Diario di una donna separata, che vive sola ma che è circondata dall'affetto della figlia e di numerosi amici: i lavori a mano, fatti su commissione, i programmi della televisione, che guarda con spirito critico, le uscite con gli amici, e l'attesa delle telefonate dell'uomo amato, che forse non la corrisponde e che si fa molto desiderare.
Un'appassionata animalista, vedova da molti anni e ormai prossima alla pensione, redige un insolito diario, formato da commenti sulla sua vita privata ma anche da fotografie e articoli di giornali: lo smarrimento causato dal difficile rapporto con il figlio e dai grandi problemi dell'umanità - dalla tutela dell'ambiente a quella dell'infanzia - viene annullato grazie alla "dolcezza del mondo degli animali" e della natura.
In un'agenda letteraria - dove ogni giorno dell'anno è simboleggiato da una poesia - un'insegnante in pensione, divisa tra gli impegni famigliari e quelli letterari, annota la sua "quotidianità filtrata da qualche esaltazione, molti sconforti, infinita pazienza".
Una donna, nata nei primi anni Venti in una famiglia aristocratica, scrive il proprio diario per oltre mezzo secolo. Giorno dopo giorno, affida alle pagine di quaderni e agende la cronaca della sua vita quotidiana, accompagnata da pensieri e riflessioni. Nel suo racconto di sé - iniziato non ancora trentenne e mai interrotto - i temi presenti sono numerosi e a trovare maggior spazio sono le vicende familiari, i cambiamenti personali, gli interessi culturali, i sentimenti e le relazioni sociali. Da ragazza a nonna, la vita della donna si trasforma nel corso del tempo e le presenta qualche difficoltà, ma restano sempre saldi in lei l'amore per i propri cari e...
Trentaquattro anni di vita (1906-1940) ricostruiti nel dettaglio, grazie a una predisposizione innata verso la scrittura di sé che lo aveva portato a disseminare agende di appunti e fatti, ancor prima di concepire sistematicamente la scrittura di un diario. Una pratica che Marcello avvia in un momento delicato della storia italiana, poco più di un mese dopo l’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Da quel giorno e per i successivi 48 anni (1940-1988) non rinuncerà più a raccontare in prima persona la sua traiettoria personale e quella della sua famiglia, di antica nobiltà napoletana, legata in modo profondo alle vicende del Paese. Il padre Giulio, eminente...