Da povero contadino a commerciante in oro, l'autore, raggiunta la sicurezza economica, può finalmente dedicarsi al calcio, sua grande passione sin da ragazzo, seguendo il Milan, la squadra del cuore, e la nazionale italiana: soddisfa così anche il desiderio di viaggiare e visitare paesi lontani.
Un "ragazzo del '99", ormai in pensione, combatte la solitudine collezionando vini pregiati e scrivendo: a un diario confida l'insofferenza nei confronti della terza moglie, "donna rozza e ignorante" incapace di manifestargli affetto, e il dolore per la scomparsa degli amici con cui ha condiviso gli episodi più importanti della sua movimentata vita. Sempre più annoiato, morirà suicida a settantaquattro anni.
[..]Il primo dell'anno non è stato festeggiato con bottiglie di sciampagne.
Maria Teresa Presenzini
Una pensionata folignate fra rabbia e slanci d'entusiasmo nella sua lotta quotidiana per sopravvivere con una misera pensione. Gli strali contro i governanti e la militanza nel partito marxista-leninista nel clima teso dell'Italia degli anni Settanta.