Una casalinga siciliana segue il marito in Libia. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, la prigionia di lui e il vacillare delle certezze che fino ad allora avevano accompagnato un'esistenza borghese, la costringeranno ad affrontare tanti pericoli che, alla fine, faranno di lei una donna.
Estremi cronologici
1909
-1985
Tempo della scrittura
1985
Tipologia testuale
Autobiografia
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 1
Dattiloscritto: 1
Fotografie
Un insieme di tanti frammenti di lettere, diari, memorie, raccolti da un impiegato costretto a censurare la posta durante la seconda guerra mondiale, fa riemergere un quadro variopinto della vita quotidiana nella storia d'Italia fra il 1942 e il 1945.
Il triste ricordo della guerra di una maestra che, sfollata nelle montagne catanesi con tre bambine piccole, non riesce a darsi pace per la perdita del primogenito, morto per una malformazione congenita.
Una marcia a piedi attraverso tutta la Sicilia, fra la solidarietà della gente che offre cibo e ospitalità e una grande speranza: raggiungere lo stretto di Messina per tornare sul continente. Gioie e dolori di un soldato che riuscirà, grazie a una buona dose di fortuna, a riabbracciare la propria mamma dopo due tormentati anni di guerra, vissuti attraverso tutta la penisola.
La brutta storia di un matrimonio rotto per le "particolari attenzioni" che il marito riserva ai figli ancora bambini. L'abbandono della famiglia e il ritrovato coraggio dettato dalla disperazione, spingono la donna a intentare contro il coniuge una causa giudiziaria, sullo sfondo di una Sicilia amara e di una società sorda.