Uno scambio epistolare fra l'autrice e il fratello Gigi sono occasione e pretesto per rievocare episodi dell'infanzia e dell'adolescenza comuni. I luoghi, i fatti, le persone, sono ripensati dopo quarant'anni, per il grande bisogno di evocare ciò che si teme possa finire nell'oblio.
Un ufficiale dell'esercito annota nel suo diario le operazioni militari durante la guerra, combattuta in Libia nel 1940, dove è spesso testimone di bombardamenti sui civili. Rientrato in Italia descrive la vita a Napoli sotto i bombardamenti, e i momenti politici più rilevanti della storia del paese.
Un'infanzia di lavoro e miseria è quella che racconta una donna toscana. Il ricordo dei genitori è tenero, ma il pensiero della fame sofferta è ancora forte. Poi la guerra, il dopoguerra e ancora lotte per sopravvivere. Rimane, nonostante tutto, la nostalgia per il mondo "pulito" della sua infanzia.
L'autore, figlio di un barbiere, narra la sua infanzia trascorsa in un quartiere popolare di Messina, la sua partecipazione entusiasta alla guerra, la prigionia sotto gli americani, l'impiego in lavori di utilità in Africa, e il rientro a casa in una Sicilia distrutta dai bombardamenti. Qui dopo un difficile periodo trascorso tra disoccupazione e lavori saltuari riuscirà a trovare un impiego in banca. Segue il matrimonio e la nascita di cinque figli.