Roma è città aperta: una bambina di tredici anni è il capo di un gruppo di ragazzini scatenati nel sabotaggio ai tedeschi. Mentre annota delle fughe del padre e dei suoi amici intellettuali per sottrarsi ai rastrellamenti, la casa si trasforma in un piccolo fortino antifascista: lei con la mamma cuce coccarde e bandiere rosse in attesa degli americani.
La guerra vissuta e raccontata con gli occhi di una bambina che, insieme con il fratello e una cuginetta, passa le giornate a giocare e a combinare "birichinate", pur nel clima di pericolo e bombardamenti su Roma. I fatti storici delle Fosse Ardeatine e della liberazione della capitale fanno da sfondo a questo affresco di piccola borghesia.
Due fidanzati modenesi sono costretti a vivere lontani prima per via del lavoro di lui e poi della Seconda guerra mondiale. La separazione forzata prosegue anche alla fine del conflitto, quando diventano marito e moglie e poi genitori di due figli ma non riescono a vivere stabilmente insieme fino alla metà degli anni Cinquanta.
Un gustoso collage del visssuto dell'infanzia e dell'adolescenza di un ragazzino appartenente ad un'agiata famiglia romana che, senza grande convinzione, aderisce alla società fascista del tempo fino agli eventi bellici i quali, pur affrontati senza troppe diffficoltà, segnano l'esistenza del nucleo familiare. Sullo sfondo la vita e le vicissitudini della città e del quartiere dove l'autore vive.