Una donna aquilana - studentessa universitaria a Roma e poi insegnante - appunta, in gioventù e in età più matura, episodi di vita quotidiana, ricordi, pensieri e riflessioni. Nella sua scrittura riserva grande spazio all'amore, ma sulla carta sfoga anche il dolore per la perdita di un caro cugino e le sofferenze legate alla Seconda guerra mondiale.
Una donna ricorda il periodo dell'infanzia e della giovinezza, iniziando a raccontare di sé a partire da quando undicenne entra in collegio per proseguire gli studi. Tra anni Trenta e Quaranta si susseguono i suoi ricordi, legati prevalentemente alla famiglia, alla scuola, all'ingresso nel mondo del lavoro e al primo amore. Durante la Seconda guerra mondiale è assunta in una colonia, destinata ai figli degli italiani in Libia sfollati per via del conflitto.
Estremi cronologici
1932
-1945
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1970-1989
Fine presunta: 1970-1989
Trentaquattro anni di vita (1906-1940) ricostruiti nel dettaglio, grazie a una predisposizione innata verso la scrittura di sé che lo aveva portato a disseminare agende di appunti e fatti, ancor prima di concepire sistematicamente la scrittura di un diario. Una pratica che Marcello avvia in un momento delicato della storia italiana, poco più di un mese dopo l’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Da quel giorno e per i successivi 48 anni (1940-1988) non rinuncerà più a raccontare in prima persona la sua traiettoria personale e quella della sua famiglia, di antica nobiltà napoletana, legata in modo profondo alle vicende del Paese. Il padre Giulio, eminente...
Diario di un reduce, il primo, dalla campagna di Russia. 1941-1945
Mario Peciola
A cinquant'anni di distanza, un uomo racconta la propria esperienza militare durante la Seconda guerra mondiale, combattuta sul fronte russo. Fatto prigioniero sul finire del 1942 e rinchiuso in un campo in Mordovia, rientra in Italia qualche mese dopo il termine del conflitto.