Vita pubblica e privata di un ragioniere che, entrato giovanissimo alla Gondrand, ne ha percorso tutti i gradini gerarchici fino alla nomina ad amministratore unico: gli studi, il primo amore, la nascita dei figli, la scomparsa di uno di essi, gli incontri di lavoro e i viaggi d'affari.
Un terapista della riabilitazione partecipa ad un corso indetto dalla Libera Università di Anghiari: il paese toscano, l'incontro con gli altri corsisti e le lezioni sull'autobiografia, lo convincono che l'essere è conpresenza di "unus et multi".
Diario di una studentessa-commessa che, tra il lavoro, gli esami e le lezioni dell'università, riflette anche sul significato della vita, dell'amore, dell'etica e dei rapporti umani. Nell'ultima parte, la psicanalisi, Dio e le sacre scritture diventano per lei come un'ossessione.
Il papavero è l'immagine che l'autrice ha scelto per rappresentare la sua anima, ed è così che si svela attraverso i sogni narrati nelle sue memorie. Una raccolta di frammenti autobiografici messi insieme durante un corso di scrittura e legati ad altri scritti nel tempo, attraverso i quali si avverte una sensazione di sradicamento che porterà l'autrice a contestare il mondo borghese in cui vive e a cercare sempre "rifugi" e strade alternative.
Una ragazza colombiana arriva a Torino per un progetto di volontariato europeo. Inizia a scrivere la sua storia dopo aver conosciuto il Circolo di scrittura autobiografica di Anghiari. Vive con il padre e le quattro sorelle fino agli otto anni, poi va a vivere con la madre e il nuovo compagno. Il testo è scritto con le date di un diario ma poi si sviluppa come una corre la storia della sua vita da quel periodo, gli amori e le delusioni, gli studi intrapresi fino alla laurea in lingue, il contesto in cui vive in America Latina.