Memoria autobiografica di una figlia della borghesia romana, vicina al Vaticano, che durante la guerra opera con i partigiani e poi lavora al gruppo parlamentere del Partito repubblicano italiano.
La vita di un cantiere navale in Liguria e il lavoro dell'autore si intrecciano con la sua attività sindacale. Dagli anni dell'immediato dopoguerra, fino all'epoca delle Brigate Rosse, scrive di lavoro, scioperi e vertenze sindacali dei metalmeccanici.
La guerra è appena finita e in Italia proliferano partiti, movimenti, programmi. Alcuni giovani che credono in un cambiamento radicale del mondo, si ritrovano intorno a un diario scritto a tre mani dove raccontano della loro idea di creare una "formazione politica di sinistra rivoluzionaria". Per questo è continuo il confronto con altri movimenti cercando punti di convergenza su idee e programmi attraverso incontri, conferenze e dibattiti.