Il nonno Guerrino domina il ricordo di una impiegata in pensione. Uomo generoso, pur nella povertà, padre di sette figli, emigra per lavoro in Argentina negli anni Venti. Nel viaggio di ritorno una donna gli affida il figlioletto rassicurandolo che a Genova avrebbe trovato il padre ad attenderlo. Ma al porto non c'è nessuno e Guerrino si ritrova con un altro figlio da mantenere.
La nascita della prima figlia segna l'inizio di una scrittura assidua, che durerà trent'anni. L'amore per Dio e per la famiglia è al centro dell'esistenza di un emiliano colto, che esprime nella carriera universitaria e nell'impegno politico, la ricerca di equilibrio e il suo tendere al futuro con fiducia.
L'autrice porta la nipotina a Forte dei Marmi (LU). Nel diario di quei giorni annota i dialoghi con la bambina e rievoca i ricordi dell'infanzia legata a quei luoghi e alcuni episodi della sua vita, gran parte trascorsa in Francia.
"Racconto autobiografico di un borghese benestante dall'infanzia alla vecchiaia: persone, avvenimenti, aneddoti, qualche volta umoristici, qualche volta raccapriccianti. Una testimonianza dei cambiamenti politici, sociali, economici e di costume che si sono verificati nell'arco di tempo di ottant'anni".