Autobiografia di un pensionato sardo, che ripercorre le tappe della sua vita, segnata dalla prematura perdita del padre e dalla durezza del lavoro in miniera: l'adesione al sindacato Cgil lo spinge verso un attivo impegno nella politica locale e nella segreteria del sindacato minatori.
Tornato dalla prigionia in Germania nel 1945, lavora prima come bracciante agricolo, poi come muratore. Si sposa e ha due figlie, ma la sua attività principale è l'impegno come sindacalista nella C.G.I.L. e come segretario della Camera del lavoro locale.
Una pensionata redige una breve autobiografia in cui ricorda l'impegno nel sindacato autolinee, la militanza nel partito comunista e le manifestazioni in Piazza Maggiore a Bologna. L'adesione al movimento femminile l'ha vista protagonista per l'affermazione della legge sulla parità dei diritti, sul divorzio e sulla contraccezione.
Un uomo racconta la propria militanza politica a partire dai primi anni Settanta, quando insegnante non ancora trentenne si iscrive al PCI. Si impegna nelle attività di partito, è eletto consigliere comunale, opera in enti locali e nel sindacato, vive la trasformazione del PCI prima nel PDS e poi nel PD, di cui però pochi anni dopo la fondazione non rinnova la tessera.