Una giovane donna del Casentino affida all'intimità del diario i suoi problemi di lavoro e di rapporti affettivi difficili: i genitori malati, una suocera distante, il marito distratto e una figlia ormai adulta. Una nuova maternità voluta e vissuta con gioia le darà serenità.

Epistolario di due innamorati, provati dalla guerra e dai bombardamenti. Entrambi bisognosi di cure, trascorrono brevi periodi in montagna per rimettersi, ma mai insieme a causa dei pochi soldi disponibili, di qualche avversità da parte dei genitori e del lavoro faticoso e mal pagato. Durante la lontananza si scrivono assiduamente.

Raccolta di lettere che Suor Felicita invia al nipote rimasto orfano, per accompagnarlo nel percorso della vita e degli studi, attraverso l'affetto e l'abbandono fiducioso a Dio. L'ultima lettera, del 1944, esprime dispiacere per la deportazione del nipote in Germania e speranza per la sua salvezza. La religiosa muore nel 1945 senza la gioia di rivederlo.

La vita contadina nell'Appennino Romagolo durante il 1900: la povertà, le grandi famiglie patriarcali dove la convivenza non era sempre facile, la guerra, il duro lavoro ed il riscatto sociale che questo ha consentito, sono garbatamente narrati in questa testimonianza.

Attraverso le pagine del suo diario un pensionato racconta la quotidianità di giornate passate in una piccola casa di campagna, accanto a Serafina compagna di una vita, spesso ricoverata in ospedale per le cattive condizioni di salute. Frequenti le visite dei figli, che alleviano psicologicamente le sofferenze della donna. L'incontro con una giovane donna, un'amicizia particolare che durerà per anni, riempirà le sue giornate e i suoi pensieri. Col passare degli anni, lui stesso dovrà fare i conti con gli "acciacchi" che avanzano insieme all'età e con la difficile situazione di dipendere sempre più dagli altri per soddifare i bisogni quotidiani del vivere.