Un pensionato veneto ripercorre le tappe più importanti della propria vita, segnata dal lavoro e dalle difficoltà economiche della numerosa famiglia. Fin da piccolo aiuta i contadini durante il raccolto e affronta la fatica della lavorazione della canapa. Dopo l'esperienza bellica la precarietà del lavoro lo spinge ad emigrare a Milano: operaio all'Alfa Romeo e con una famiglia propria, supera le tante ristrettezze affrontate.
Dopo i primi quindici anni vissuti nella campagna circostante, nel 1958 Enzo si trasferisce a Bologna: qui può condurre una vita sociale più intensa ed inizia ad occuparsi di politica e di sindacalismo. Gli anni del benessere diffuso e dei progressi sociali lo vedono affermarsi nella carriera sindacale e nella realizzazione della vita familiare fino al pensionamento con l'inevitabile velo di tristezza.
La laboriosità, il senso della famiglia e la partecipazione alla vita collettiva delle donne della Romagna emergono con chiarezza in questa, sia pur breve, testimonianza.
Una vita inizialmente faticosa ma certamente proficua, quella della Geppa che, grazie al lavoro ed alla forza d'animo, ha saputo costruire il benessere della sua famiglia.