Carteggio in lingua inglese, poi tradotto in italiano, tra un'ingegnere bolognese in pensione e un'amica di penna finlandese, residente in Germania. Un'amicizia nata e coltivata da molti anni attraverso le lettere, dove i due protagonisti si raccontano i piccoli eventi quotidiani, commentando i fatti di attualità dei rispettivi paesi: l'amore per la lettura è la passione che li accomuna.
Una giovane donna, dopo la morte del padre, scrive le sue memorie sottoforma di lettere all'amato genitore, utilizzando pagine di diario per contestualizzare alcuni fatti importanti dell'infanzia e adolescenza, periodi difficili e superati dalla volontà di migliorare. Cresciuta in ristrettezze economiche, tra litigi e incomprensioni familiari, si dedica allo studio, dove ottiene brillanti risultati, nonostante lavori come cameriera e aiuto cuoca per mantenersi. Ormai adulta e più serena, ancora senza un lavoro stabile, aspira a formare una famiglia con il fidanzato.
Interessante spaccato degli anni '80, visti nell'ottica del ceto impiegatizio del tempo: il lavoro pubblico, spesso non gratificante, le relazioni familiari e interpersonali, spesso deludenti, gli interessi e gli svaghi propri di quello specifico contesto socio-culturale, che lo stesso autore definisce "civiltà impiegatizia e consumistica", vengono descritti minuziosamente e con dovizia di particolari regalandoci un intrigante affresco di quel mondo e di quel modo di vivere.
L'allestimento di uno spettacolo teatrale e i molteplici rapporti umani che si sviluppano all'interno della compagnia sono la struttura portante di questo piccolo diario.
Dotato di quella fierezza tipica della cultura pastorale sarda, condannato per un reato gravissimo, a suo dire mai commesso, lasciandosi trasportare da sentimenti di profonda avversione contro un certo sistema, organizza e porta a termine un sequestro di persona con finalità estorsiva. Le cose finiranno con l'andare nel peggiore dei modi, con la morte dell'ostaggio e con la sua condanna all'ergastolo.