Mastro Vito, un povero venditore ambulante, è il protagonista del racconto di fantasia che un operaio abruzzese scrive, prendendo spunto da rocambolesche esperienze vissute, nel difficile intreccio di miseria e sfortuna.
La ricca società della riviera ligure raccontata da una donna che, dietro un apparentemente perfetto rapporto matrimoniale, nasconde molti problemi con se stessa. Alla ricerca di amore si imbarcherà in relazioni con uomini che tradiscono la sua fiducia e le sue aspettative; l'attività politica che intraprende la pone di fronte a una società corrotta che, "solo per spirito di vendetta", si deciderà a denunciare.
In una lettera all'Archivio, i consigli di una donna di Trento per uscire "dal tunnel di tangentopoli": legato a un ricordo d'infanzia, il suo é un messaggio d'onestà.
Un esponente in vista del Partito comunista italiano descrive i suoi viaggi a Mosca, Thionville, Berlino, Praga, Pechino, Flemalle, Lubiana e gli incontri con dirigenti politici locali, senza forse trovare il socialismo ma riflettendo sempre sull'essere comunista.