Una casalinga che si definisce "piccola artista" rievoca, intorno ai trent'anni, le difficoltà della propria infanzia e adolescenza. Un diario che è pure una memoria d'infanzia.
L'autrice, figlia di un toscano e una sarda, ricorda la sua infanzia di miseria e maltrattamenti da parte della madre. Il padre, dolce e comprensivo, trova lavoro e finalmente possono mangiare e scaldarsi. Anche l'amore dei nonni paterni le dà forza, nella sua infanzia infelice.
La Romania all'epoca del regime di Ceausescu è al centro del racconto di un'ex insegnante che ricorda la propria infanzia e il periodo della giovinezza quando, con la "mente che si orienta sempre più verso Ovest", studia all'università di Bucarest covando la ribellione contro il dittatore. Il suo gesto solitario, prima della caduta del regime, sarà il lancio di un ritratto di Ceausescu dalla finestra di un'aula universitaria. Poi la fine dell'incubo, il caos e, nel 1990, l'emigrazione in Italia.
Una cinquantenne di origine calabrese ma trasferitasi con la famiglia in provincia di Milano da adolescente, ripercorre la propria vita per approfondire i motivi del suo disagio esistenziale: l'infanzia povera in un paesino della Calabria, i rapporti difficili con la madre, il padre, i fratelli, il matrimonio e una figlia ormai adulta, il suo lavoro di maestra, i suoi impegni sociali.