Dal Venezuela, dove si è trasferita nel 1948, una docente universitaria, di nobile famiglia, ha mandato il racconto della vita trascorsa tra battaglie civili, lotte e azioni antifasciste, Resistenza, fame e paura. Nel racconto appaiono parenti e amici fra i quali un eroico alpino e una donna partigiana. Due parentesi: all'inizio l'infanzia, alla fine l'emigrazione.
Una volta emigrata in Francia, ricorda gli anni dell'infanzia in Umbria, con le belle tradizioni contadine nel contesto mezzadrile e l'impegno tutto suo della scuola. Anche per lei la guerra sarà un doloroso spartiacque.
Gli usi e le tradizioni degli anni Trenta e Quaranta nei ricordi di un'insegnante piemontese. Un affresco famigliare illuminato dalla figura del padre che, da piccolo proprietario terriero, diviene industriale nel campo dei colorifici tessili e che, per motivi di lavoro, costringe la famiglia a frequenti cambi di residenza.
Tredicesimo figlio di emigrati in Argentina, l'autore racconta le vicissitudini della sua numerosa famiglia: il ritorno dal Sud America, la vita e le tradizioni contadine nel casolare di campagna, il passaggio della guerra, il matrimonio, la nascita dei figli, i viaggi affrontati oltreoceano per raggiungere il figlio trasferitosi negli Stati Uniti per lavoro.