Nel novembre del 1943 risponde alla chiamata obbligatoria e viene arruolato nell'esercito della RSI. Catturato dai partigiani, ne scopre i valori di libertà e democrazia e si aggrega a loro. Fatto prigioniero dai fascisti, per salvarsi, rientra nei loro ranghi: riuscito a fuggire poco prima della fine della guerra, trova rifugio in un collegio femminile a Milano, dove, con i nuovi compagni, ne festeggia la liberazione. Si ricongiunge infine con i partigiani lasciati in Piemonte. E' la storia della maturazione politica di un antieroe.
Dirigente industriale in pensione descrive la propria esperienza durante il corso di allievo ufficiale tra il '42 e il '43 a Brà (Cuneo) e la sua prima missione a Conegliano Veneto, dove rimane fino all'8 settembre. L'avventuroso ritorno a casa lo porterà al successivo impegno come comandante di un distaccamento partigiano nel Canavese e in Valle d'Aosta. Lo catturano a pochi mesi dalla fine della guerra e la sua liberazione coinciderà proprio con le fasi conclusive del conflitto.
Guerra e dopoguerra. Diario di un partigiano gregario. Novembre '43-Novembre '48
Marco Andrea Ugolini
Giovanissimo, è antifascista e partigiano sui monti sopra la valle del Sieve. Partecipa all'insurrezione di Firenze prima dell'arrivo degli Alleati e quindi si arruola con loro per combattere i tedeschi sulla Linea gotica. Ferito e curato male, rischia di morire. La guerra è finita, ma a lui danno solo una medaglia, nessuno lo aiuta a trovare un lavoro. Amareggiato e deluso documenta il tradimento della costituzione del '46.