Memoria sotto forma di diario, redatta su appunti dell'epoca (1943- 1945). Un traduttore in servizio presso le forze tedesche assiste, da acuto osservatore, alle scelte con cui il Reich tenta di scongiurare la sconfitta. Riesce con gravi rischi a passare notizie preziose ai partigiani. Solo a guerra finita, abbandonando Udine, ritrova la serenità nel lavoro e nella famiglia, senza mai dimenticare gli amori e le amicizie di quegli anni.
Dotato di una mente brillante, fa un'analisi lucida, scevra da faziosità e pregiudizi, della situazione che si va creando nell'Italia dell'immediato dopoguerra, quando si iniziano a valutare l'entità dei danni e le modalità ed i costi per la ricostruzione, non solo materiale, del paese. Le acute considerazioni sulla politica di fazione, entrata prepotentemente anche nel mondo dei tecnici che dovrebbe, invece, essere razionale per eccellenza, sui trattati internazionali e sulle conseguenze che essi avranno sulle popolazioni europee, sulla situazione contingente, dal clima alla bomba atomica, sono interessantissime ed estremamente lungimiranti: il tempo, infat...
Un diario a quattro mani - scambi epistolari autobiografi tra due anziani medici
Giorgio Bignami
, Girolamo Digilio
Due medici che vivono a Roma si incontrano al Comitato Etico e diventano amici. Si scambiano mail per raccontarsi la propria vita dall'infanzia, la guerra, le scuole, le rispettive professioni. Girolamo viene dalla provincia e la sua famiglia di insegnanti appartiene alla piccola borghesia mentre Giorgio ha padre e nonno illustri medici universitari, mentre la madre è archivista in Vaticano: osservano le differenze tra le rispettive esperienze infantili dovute al diverso contesto sociale nel quale sono vissuti.