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[...] Amica carissima

Giuseppe Cima

Dall'esilio a Torino dove è fuggito dopo i moti popolari del 1848, un ricco possidente lombardo, ufficiale austro-ungarico, scrive ad un'amica rimasta a Milano e alla figlia di lei, di cui è stato nominato tutore. Aspetta un'amnistia per poter tornare a casa ed esprime preoccupazione per i suoi beni lasciati, da notizie della propria famiglia che è con lui a Torino e soprattutto consigli sugli affari dell'amica e sull'educazione che ritiene conveniente impartire ai figli della stessa.
Estremi cronologici
1848 -1851
Tempo della scrittura
1848 -1851
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Consistenza
pp. 43
Collocazione
E/01