Nella prima parte del racconto l'autrice, insegnante in pensione, rievoca ricordi legati alla città di Siracusa e in particolare di Ortigia negli anni Cinquanta e Sessanta intrecciandoli con le vicende della sua vita e della sua generazione. L'ultima parte è dedicata al periodo successivo al trasferimento in Calabria e alla descrizione del nuovo ambiente e nuovo distacco dalle radici.
L'autore narra attraverso racconti alcuni eventi della propria vita, legati all'infanzia e adolescenza. Tutto parte dal primo racconto, dove una bica nel fiume diventa la metafora della vita, seguono altri amori, altre buche e a volte amore e buchi assieme, incontrati nel corso degli anni
Nel ricordo del paese della propria infanzia, serena e circondata dall'affetto dei nonni, una pensionata ripercorre i momenti più intensi della giovinezza e maturità: il trasferimento a Bolzano, la vita con i genitori e i due fratelli, il complesso rapporto con il marito. Poi la scelta di un serio impegno in politica e la partecipazione alle attività dell'Unione donne italiane.
Un viaggio nel proprio impegno politico-sindacale, iniziato negli anni Cinquanta nel rione napoletano di Miano: un pensionato ripercorre gli anni della sua formazione e l'attività assidua per migliorare le condizioni igieniche, sanitari e sociali dei quartieri più disagiati della città.
Il diario di viaggio di un professore francese che, nell'agosto del 1958, è in vacanza in Italia: soggiornando nei campeggi, è attento osservatore delle abitudini di vita dei paesi che attraversa. Il ritratto di luoghi e persone, ancora in bilico tra tradizione e modernità.