Un giovane toscano racconta il periodo del primo lockdown legato all'emergenza Covid-19, nella primavera del 2020. La descrizione delle lunghe giornate di confinamento, le notizie di cronaca sull'andamento della pandemia e le riflessioni personali sono i temi principali della sua scrittura.
L'autrice cresce in una famiglia semplice e affettuosa, segnata dalla guerra e dalla vita contadina. Fin da giovane lavora e sviluppa un forte senso dei valori familiari. Nel 1956 conosce l'uomo che poi sposerà nel 1961. Insieme costruiscono una famiglia e un’attività di torrefazione ad Arezzo, poi portata avanti dai due figli. Partecipa attivamente alle attività culturali organizzate nella zona in cui vive. Dopo la perdita del marito si trasferisce ad Arezzo avvicinandosi ai figli, dove continua a dedicarsi con passione alla musica, al teatro e all’arte mantenendo viva la curiosità e la vitalità che hanno sempre caratterizzato la sua vita.
Una donna toscana nata subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale in una famiglia contandina racconta episodi dei suoi primi quarant'anni di vita. La famiglia, la scuola, i lavori agricoli e il matrimonio sono i temi principali della sua memoria.
Nei primi anni Quaranta, una giovane aretina - infermiera in un collegio femminile della provincia - scrive al fidanzato, agente di pubblica sicurezza in servizio in città diverse. La corrispondenza prosegue anche dopo il matrimonio, dato che non iniziano subito a vivere insieme.
Una donna ripercorre in forma diaristica la propria vita dal 1980 al 2024, raccontando i figli e i loro matrimoni, il lavoro nell’impresa edile di famiglia e le difficoltà affrontate negli anni. Tra problemi di salute, tensioni familiari e furti nell’attività, il testo registra con continuità le vicende quotidiane e le preoccupazioni che hanno segnato il suo percorso.