Una donna tiene un diario nei mesi in cui la propria bambina è convalescente per la frattura del femore. Inizia a scrivere in ospedale e prosegue poi a casa, raccontando l'evolversi delle condizioni della figlia e annotando giorno dopo giorno pensieri e riflessioni personali, descrivendo i propri stati d'animo e denunciando le numerose difficoltà burocratiche affrontate, i problemi in ambito sanitario, la scarsa disponibilità della scuola.
Dodici anni di grandi viaggi, nazionali e internazionali, che hanno toccato tutti i continenti, minuziosamente rendicontati sia sotto l'aspetto dei luoghi visitati che sotto quello della personale esperienza vissuta dall'autrice che ha viaggiato in gruppo, con amiche o addirittura da sola, appoggiandosi sia alle comuni strutture turistiche che, in qualità di ospite, presso amici e conoscenti o in case "scambiate", talvolta anche presso missioni cattoliche con attiva partecipazione alle loro attività.
Una donna di origine senegalese arriva in Italia con la promessa di una vita migliore, ma si trova a dover affrontare una difficilissima situazione familiare. Non senza fatica, dopo un periodo molto critico riesce a liberarsi e a riprendere in mano la propria esistenza, iniziando un percorso che la porta a studiare e a lavorare nel campo dell'assistenza alle donne in difficoltà.
Un giovane romano, che fin dall'adolescenza ha coltivato la passione per l'arte insieme a quella per la navigazione, viene a trovarsi, dopo l'Armistizio di Cassibile, nella drammatica situazione di sbando, comune a tutte le forze armate italiane, presso l'allora Accademia Navale di Brioni dove viene fatto prigioniero dall'esercito tedesco e inviato verso i campi di concentramento nazisti. Inizia per lui la penosa esperienza di una feroce prigionia fatta di privazioni, di violenze di ogni genere, di marce e lavori forzati, che durerà quasi due anni, infatti riuscirà a rientrare a Roma solo nell'agosto del 1945, carico di un fardello di grande sofferenza ma an...
"La scelta della politica a tempo pieno ha influito moltissimo nella mia vita": l'esperienza della Resistenza, con nove mesi di vita di montagna, segna le scelte future della figlia di una famiglia di mezzadri; non si sposerà nè avrà figli, per poter accettare ruoli dirigenziali nel sindacato e nel partito.
Una donna afghana, scappata dal proprio Paese insieme alla famiglia per sfuggire ai talebani, in Italia scopre un mondo completamente diverso e per la prima volta ha la possibilità - dopo anni durissimi - di "vivere come un esser umano". Accolta dal progetto del Sistema Accoglienza Integrazione, inizia piano piano a fidarsi delle operatrici, frequenta la scuola con la prospettiva di lavorare, impara a scrivere le proprie emozioni e prende coscienza di sé come persona e come donna.