Nel 1968 una quindicenne racconta in un diario la sua vita tra scuola, famiglia e amici. Più di cinquant'anni dopo - durante il primo confinamento dovuto all'emergenza COVID-19 - torna a tenere un diario, dove annota appunti e pensieri. Sia da ragazzina sia da adulta realizza tra le pagine dei propri diari anche numerosi disegni.
Trentaquattro anni di vita (1906-1940) ricostruiti nel dettaglio, grazie a una predisposizione innata verso la scrittura di sé che lo aveva portato a disseminare agende di appunti e fatti, ancor prima di concepire sistematicamente la scrittura di un diario. Una pratica che Marcello avvia in un momento delicato della storia italiana, poco più di un mese dopo l’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Da quel giorno e per i successivi 48 anni (1940-1988) non rinuncerà più a raccontare in prima persona la sua traiettoria personale e quella della sua famiglia, di antica nobiltà napoletana, legata in modo profondo alle vicende del Paese. Il padre Giulio, eminente...
Un fresco epistolario tra due adolescenti, una emiliana e una bretone, degli anni '80 del secolo scorso quando, dagli scambi epistolari tra studenti organizzati dalle Scuole, nascevano amicizie "di penna" che talvolta si protraevano a lungo nel tempo fino a diventare, lettera dopo lettera, una sorta di diario della crescita delle giovanissime autrici, dalle piccole cose della quotidianità fino al lavoro, ai sentimenti, al matrimonio e alla formazione della famiglia.
Un uomo racconta la propria militanza politica a partire dai primi anni Settanta, quando insegnante non ancora trentenne si iscrive al PCI. Si impegna nelle attività di partito, è eletto consigliere comunale, opera in enti locali e nel sindacato, vive la trasformazione del PCI prima nel PDS e poi nel PD, di cui però pochi anni dopo la fondazione non rinnova la tessera.
"La scelta della politica a tempo pieno ha influito moltissimo nella mia vita": l'esperienza della Resistenza, con nove mesi di vita di montagna, segna le scelte future della figlia di una famiglia di mezzadri; non si sposerà nè avrà figli, per poter accettare ruoli dirigenziali nel sindacato e nel partito.