Un'ottantenne scrive la propria autobiografia. Nata in Etiopia alla vigilia dell'ingresso italiano nella Seconda guerra mondiale, rientra piccolissima in Italia con la madre; il padre è prigioniero e si ricongiunge con la famiglia soltanto nel 1947. La sua vita sentimentale inizia in salita, ma poi conosce l'amore. Accanto agli affetti familiari ha grande importanza il lavoro, sua ancora di salvezza quando si trova ad affrontare um momento difficile.
Una donna racconta dell'episodio in cui, durante un breve viaggio a Chiusi della Verna, incontra un giovane romano, che diventerà suo marito. Racconta anche di una vita segnata da difficoltà e resilienza: colpita da poliomielite da bambina e cresciuta con una madre affetta da depressione, affronta presto la solitudine e la malattia. Il matrimonio e la nascita di due figli le danno gioia e felicità fino alla perdita del marito, dopo un lungo periodo di cure e sofferenza. Rimasta vedova, trova nuova forza dedicandosi ad attività personali come la palestra, la scuola di disegno e il conseguimento della patente a sessant’anni.
Un uomo racconta la propria storia d’amore, dal fidanzamento nel 1894 al matrimonio nel 1899, fino ai tragici eventi dell’aprile 1901. Dopo un parto gemellare, i neonati muoiono poche ore dopo la nascita e la moglie, colpita da complicanze, si spegne un mese più tardi. Il racconto, si concentra sulla malattia, la perdita e la sepoltura della donna amata.
Una donna ripercorre in forma diaristica la propria vita dal 1980 al 2024, raccontando i figli e i loro matrimoni, il lavoro nell’impresa edile di famiglia e le difficoltà affrontate negli anni. Tra problemi di salute, tensioni familiari e furti nell’attività, il testo registra con continuità le vicende quotidiane e le preoccupazioni che hanno segnato il suo percorso.