Un uomo, combattente nella Grande Guerra e poi magistrato militare, scrive diari, note e appunti nel corso di sessant'anni, affidando alla carta pensieri, ricordi e annotazioni varie.
Affresco bello e intenso di un'umanità smarrita, affamata e impaurita dai combattimenti che avanzano: l'istinto di sopravvivenza fa accettare condizioni di vita degradate nella promiscuità delle grotte, atavici rancori sociali inducono a rivendicazioni e vendette, mentre le storie delle persone e delle famiglie si intersecano nella fatica della sopravvivenza quotidiana tra grandi egoismi e piccole forme di solidarietà nel contesto di una guerra che porterà profondi mutamenti, sociali e politici, non sempre apprezzati dalla raffinata autrice.
Un militare pugliese presta servizio durante la Grande Guerra. Chiamato alle armi quando è già sposato e padre di quattro figli, vive con grande nostalgia e preoccupazione la lontananza da loro. Negli anni passati al fronte molte sono le difficoltà e le privazioni cui è sottoposto, immerso in una situazione di costante pericolo in cui più volte pensa che per lui sia giunta la fine.
Estremi cronologici
1915
-1919
Tempo della scrittura
Inizio presunto: 1920-1960
Fine presunta: 1920-1960
Un uomo di origine campana ripercorre le tappe principali della sua carriera nell'Aeronautica Militare, tra le quali riveste particolare importanza la partecipazione alla Missione ONU in Congo all'inizio degli anni Sessanta. Accanto alle esperienze lavorative racconta episodi di vita familiare e vicende della Seconda guerra mondiale, vissuta da bambino.