Lettere scritte a Nicola Taglini da militari, prigionieri ed ex prigionieri, da loro cari e da suoi parenti. Gli scriventi ringraziano Taglini per l'aiuto ricevuto durante la loro prigionia in Nord Africa e chi è riuscito a tornare a casa gli descrive le difficili condizioni dell'Italia e le dure conseguenze della guerra. Quando anche Nicola lascia l'Algeria e rientra in Italia la corrispondenza verso di lui non si interrompe e prosegue fino al termine degli anni Quaranta.
Estremi cronologici
1943
-1949
Tempo della scrittura
1943
-1949
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 1
Originale autografo: 1
Allegati
Fotografie
Un militare in servizio nell'Armata italiana in Russia scrive lettere alla famiglia dal fronte del Don. Rientrato in Italia, la corrispondenza prosegue. Nelle sue missive dà qualche notizia dei combattimenti, del territorio e dei russi, ma soprattutto esprime profondo affetto per i propri cari e interesse per il lavoro agricolo che continuano a svolgere in sua assenza.
Durante la Seconda guerra mondiale, un avvocato piemontese si trasferisce fuori Torino per sfuggire ai bombardamenti della città. In un diario giornaliero annota gli accadimenti quotidiani e le spese sostenute, ma anche impressioni e considerazioni personali sugli avvenimenti bellici e politici.
Nell'autunno del 1943 un giovane che vive a Milano e ha perso la casa in un bombardamento, si arruola volontario come bersagliere per sfuggire al pericolo di essere deportato in Germania. Presta servizio in diverse zone della R.S.I., combattendo per alcuni mesi sul fronte toscano, in Emilia Romagna e in Lombardia. Catturato dai partigiani, riesce a salvarsi e a riunirsi ai propri commilitoni. Sul finire del 1944 si ammala gravemente, cade in coma per alcuni giorni ma poi si riprende e fa ritorno a casa.