L'autore lavora come assistente tecnico a Milano in un'industria chimica di produzione e trasformazione di gomma sintetica, è soddisfatto del suo lavoro ma decide di trasferirsi nelle Marche per assumere l'incarico di responsabile della produzione in un'azienda produttrice di suole sintetiche, allettato dalla prospettiva di una retribuzione doppia rispetto a quella percepita ma ignaro delle enormi difficoltà che incontrerà nell'assolvere il nuovo incarico. Nel testo racconta le lotte, le traversie, vittorie e delusioni del nuovo incarico.
Un carnet di viaggio "più visivo che scritto", come lo definisce lo stesso autore, essendo questo composto principalmente da disegni. Il testo va dal 6 marzo 1988 al 3 luglio 1991. In questo lasso di tempo, l'autore registra nel suo taccuino le varie tappe dei brevi viaggi intrapresi, narrandole attraverso momenti e riflessioni, talvolta di lavoro, più spesso frutto di suggestioni colte in lunghe peregrinazioni senza precisa meta e finalità. Il soggetto privilegiato nelle sue rappresentazioni è la città, colta nella dimensione paesistica, con un'attenzione particolare alle architetture storiche. Pochi i disegni che ritraggono i monumenti più noti, più rileva...
Ti scrivo quello che non posso più dirti... o meglio condividere
Alissa D'Onorio
Una ragazza parla attraverso un diario a un amico col quale si sono interrotti i rapporti. In una scrittura fortemente introspettiva, gli racconta le sue giornate, i suoi sentimenti, le sue emozioni e il dolore per la perdita della madre.