Lettere scritte a Nicola Taglini da militari, prigionieri ed ex prigionieri, da loro cari e da suoi parenti. Gli scriventi ringraziano Taglini per l'aiuto ricevuto durante la loro prigionia in Nord Africa e chi è riuscito a tornare a casa gli descrive le difficili condizioni dell'Italia e le dure conseguenze della guerra. Quando anche Nicola lascia l'Algeria e rientra in Italia la corrispondenza verso di lui non si interrompe e prosegue fino al termine degli anni Quaranta.
Estremi cronologici
1943
-1949
Tempo della scrittura
1943
-1949
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 1
Originale autografo: 1
Allegati
Fotografie
Un alpino piemontese prende parte alla Grande Guerra, combattendo in diversi fronti e restando ferito. Alla fine del conflitto il suo servizio continua, prima nel Tirolo e poi in Albania. Nuovamente ferito e colpito anche da malaria, trascorre diverso tempo in convalescenza e ha conseguenze permanenti per la propria salute.
Un militare della Grande Guerra annota in un diario i fatti salienti della sua esperienza al fronte nel 1917, compresa la drammatica ritirata seguita alla disfatta di Caporetto.
Un sacerdote del trevigiano tiene un diario fortemente introspettivo al quale affida i propri pensieri e la cronaca di eventi quotidiani non sempre favorevoli, segnati da difficoltà nei rapporti con i superiori e dubbi sul suo ruolo all'interno della comunità ecclesiastica. Sostenuto da una grande fede, coltiva la propria dimensione spirituale e si affida a Dio e a Maria per superare i momenti difficili e portare avanti al meglio la propria missione.