Dall'8 settembre 1943 un ragazzino toscano scrive un diario dove annota giorno dopo giorno l'andamento della guerra sia a livello locale - coi ripetuti bombardamenti di Firenze e dei centri urbani della Val d'Elsa, la liberazione di Firenze e l'arrivo delle truppe alleate - sia nazionale e internazionale, riportando le notizie apprese dalla radio.
Il racconto si divide in due episodi distinti, preceduti da una poesia autografa sull'orrore della guerra.
Nel primo, una donna ricorda il ritorno dei suoi vicini di casa, ebrei, sopravvissuti ai rastrellamenti nazisti.
Nel secondo, un viaggio di ritorno che è quasi un'odissea. L'autrice ripercorre l'estenuante viaggio verso casa dalla campagna toscana, vissuto da lei bambina insieme alla madre, per ricongiungersi al resto della famiglia, rimasta a Genova.
Due fidanzati toscani, appena conosciuti e innamorati, sono costretti a dividersi perché lui sta facendo il servizio militare, lei è impiegata. Si scrivono moltissime lettere perché soffrono la lontananza, lei da Lecce e lui da Pinerolo, e le brevi licenze non sono sufficienti a placare il bisogno di stare insieme, Si sposano nel 1975, lui vince il concorso per l'insegnamento e inizia a lavorare a scuola.
Un toscano classe 1910 racconta episodi della sua vita a partire dall'infanzia, dando un grande spazio al periodo della Seconda guerra mondiale e alla sua vita militare. Richiamato alle armi quando è già marito e padre, presta servizio tra la Sardegna e la Corsica e - oltre a dare notizie sul conflitto - offre accurate descrizioni dei luoghi dove si trova.
Una donna toscana nata negli anni Sessanta fin da giovanissima tiene un diario e scrive e riceve numerose lettere, dedicandosi alla scrittura autobiografica per oltre trent'anni.